A marzo 2023 decidiamo all’improvviso di prenderci una settimana per un viaggio tranquillo, e optiamo per un tour organizzato in 4×4 in Marocco. Tour che passi nel Sahara al confine con l’Algeria. Il tour è un “low cost” KAPPAVIAGGI che risulterà di buona qualità sia nella scelte delle location che nel cibo, in linea con quello che abbiamo pagato, anzi, molto meglio delle nostre aspettative.
Volo con destinazione Marrakech con Ryanair di 3 ore da Torino, ma abbiamo un ritardo importante di quasi due ore e speriamo che sia solo un caso. Arriviamo a Marrakech che è già sera inoltrata e siamo anche un po’ stanchi dopo l’attesa in aeroporto e la lunga coda fatta all’arrivo per la verifica dei passaporti, quasi due ore in piedi con la valigia. Troviamo subito chi ci porterà in albergo e dopo un’altra mezz’ora siamo in albergo, non centrale ma di buon livello, qui ci accoglie il responsabile dell’agenzia e ci spiega come avverrà il tour, ma abbiamo un secondo intoppo: non si parte la mattina successiva per il tour, bisogna aspettare altri turisti. Hotel buono e cena onesta. Il tour lo faremo insieme a altri 8 italiani e 5 francesi, le macchine sono delle Toyota Prado in ottime condizioni.
Giornata dedicata alla visita di Marrakech, l’antica città imperiale fondata nel 1062. La visita è quella classica della città, ci accompagna una guida locale che non vedeva l’ora di tornare a casa e di corsa ci porta in giro per tutta la città senza farci fare soste, poi alle 15.00 siamo liberi e giriamo con passo tranquillo per i vicoli. In ogni caso rivediamo la maestosa sagoma della Koutoubia che domina le case rosse, le tombe Saadiane; quindi visita del Palazzo della Bahia, sede del grande Vizier Ba Ahmed, la piazza Jemaa el Fna, cuore pulsante della città, il souk dei tintori del cuoio passando da quello delle spezie.
Nonostante ci siano moltissimi turisti camminiamo tranquilli e i venditori non sono assillanti nel cercare di vendere qualcosa, È molto rilassante, non ci sembra la città che tutti raccontano piena di venditori assillanti. Oltretutto riusciamo a fotografare la gente tranquillamente, qualche rifiuto lo riceviamo, ma sempre in modo garbato, e dopo aver chiesto autorizzazione alla foto.
Partenza la mattina alle 7:00 in 4×4. Qui siamo molto fortunati in quanto il capogruppo ci mette in 3 in un SUV (gli altri gruppi sono in 4 persone) in quanto “siamo fotografi” e autorizza il nostro driver a rimanere per ultimo e di fermarsi quando glielo avremmo chiesto. Per il nostro driver nulla di meglio: per recuperare terreno dopo le soste può correre come un matto (ma guida molto bene!) oltretutto parla francese, inglese e capisce l’italiano e lo spagnolo, mentre gli altri driver parlano solo marocchino.
Attraversiamo la catena montuosa dell’Atlante per il passo di Tzi N’Tichka e facciamo visita della kasbah di Telouet a 2000 metri di altitudine. Visita della kasbah di Ait Ben Haddou, classificata Patrimonio dell’Unesco. Pasto a Ouarzazate di fronte alla kasbah di Taourirt ( che vediamo solo di fuori). Dopo pranzo, attraversamento dell’Anti Atlas e scoperta di Agdz e della vallata di Draa e delle sue palme. Percorriamo un tratto di pista degno di un rally, con un contrasto di verde e roccia del deserto. Arrivo a Zagora, capitale del deserto.
Partenza mattutina alle 06:30 per lanciarsi su un percorso soprannominato La pista di Dakar o la pista proibita. L’attraversamento ideale del deserto, savane di acacia che ti invitano a un’atmosfera africana mozzafiato. Pranzo al villaggio di Sidi Ali. Partiremo poi in direzione del nostro bivacco nel deserto: (in realtà casette in mattoni con tappeti appesi alle pareti, camera molto accogliente, ampia e bagni originali oltre che puliti. Poi ceneremo in un locale molto bello con un fascino particolare. Prima di cena facciamo il classico “giro in cammello” sulle dune per ammirare il tramonto di fronte alle prime dune dorate di Merzouga. La brochure del viaggio scrive: Notte in bivacco in tende nomadi, sotto le stelle con il falò e il canto degli uomini blu del deserto, sarà uno dei momenti indimenticabili di questa tappa. Frase molto bella e in parte rispecchia la serata, rimane comunque un momento indimenticabile e per la cifra che abbiamo pagato non potevamo chiedere di meglio, ci rimarrò nel cuore il tramonto sulle dune con il vento che ci portava la sabbia ovunque (anche dento la fotocamera) In fondo siamo anche turisti e il giro in dromedario (30€) è stato molto carino anche se molto breve. Ps. chi si è fermato dopo cena ha potuto ascoltare un gruppo di 5 musicanti con le loro melodie.
Dopo aver visto una stupenda alba tra le dune e aver fatto una copiosa colazione si prosegue verso la gola del Todghra (in un viaggio normale non la visiterei in quanto non ha nulla di speciale e alla fine della valle lunga 500 mt e piena di venditori è stato realizzato e non finito un ecomostro proprio in bella vista) per attraversare la valle delle rose e la sua kasba. Un percorso senza precedenti…. Arrivo a Ouarzazate. Sistemazione e pernottamento
Partenza per una giornata che inizia con la traversata dell’Anti Atlante, attraverserai l’oasi di Fint che costituisce un momento magico di questa tappa. Paesaggi sia lunari che vulcanici, punteggiati da oasi e rigogliosi giardini. Taznakht è la capitale dei tappeti berberi (dove facciamo tappa in un centro dei tappeti specializzato, molto carino, bei tappeti ma a prezzi impossibili e poco trattabili) e Taliouine è il paese dello zafferano endemico, ci fermiamo per visitare il classico “shop locale”: piccolo locale con il bagno. II pranzo a Taroudant detta la piccola Marrakech”. Dopo aver visitato la culla dei Saadiani, carovanieri del deserto, continuerai fino a Agadir, dove abbiamo una sistemazione alla periferia della città e dato che siamo un po stanchi non abbiamo voglia di prendere il taxi per andare in cento, Sistemazione e notte in riva all’oceano, e ci rendiamo conto che queste nuove periferie sono tutte uguali ma tenute male, e nonostante la spiaggia sia ampia il contesto non giustifica qui una sosta. Oltretutto per arrivare ad Agadir abbiamo passato il pomeriggio in auto viaggiando ai 60km/h in quanto la strada passava sempre vicino centri abitati dove non si possono superare i 60 km/h e dove i posti di controllo della polizia sono ogni 50 km.
Partenza verso la città di Essaouira (ex centro commerciale portoghese) viaggiamo lungo la bellissima strada che costeggia l’Oceano Atlantico. Strada tortuosa fiancheggiante le spiagge naturali, ripide e punteggiate di ricca vegetazione. Qui meriterebbe prendersi un po di tempo in quanto è molto rilassante e sicuramente in estate la vita da spiaggia sarà apprezzata a chi piace il mare. Vediamo le “famose capre” che si arrampicano sugli alberi (classica attrazione per turisti) e comperiamo del miele locale da dei venditori lungo la strada. Finalmente arriviamo nella stupenda Essaouira dove all’arrivo abbiamo una visita guidata del porto di pescatori, della medina, delle sue stradine e dell’artigianato unico e colorato, in un’ora e mezza visitiamo tutto di corsa con una guida precisa e simpatica e per una città come questa scuramente due giorni sarebbero l’ideale per visitarla con calma. Il porto è molto vivo e ottimo spunto per scattare buone foto, nonostante i locali non apprezzino molto essere ripresi. Pranzo a base di pesce e partenza, in autostrada, per Marrakech.
Alla sera andiamo con il taxi in città per un ultimo saluto, ma ci accorgiamo che dopo il tramonto tutti i negozi all’interno della medina stavano chiudendo, mangiamo sulla piazza al Cafè de France, che fa anche da albergo e girovaghiamo un po’ per la piazza, ma se si vuol vedere un’attrazione bisogna pagare.
Questo viaggio si può fare tranquillamente anche senza agenzia, come avevamo già fatto anni fa nella parte nord del Marocco a Capodanno. Tutto è molto tranquillo e le strade sono ottime, unica cosa è fare molta attenzione ai limiti di velocità, in quanto ci sono moltissimi controlli. Tutto dove abbiamo mangiato era molto pulito e il cibo è sempre stato ottimo, anche se dopo un po’ di mangiare Tajine non ne potevamo più, anche se erano sempre diverse e con carne saporita.
Dedicare una giornata almeno alla valle delle 1000 Kasbah, sono molto suggestive. E’ probabilmente vero che dopo averne viste due o tre sono tutte uguali, ma hanno molto fascino per chi arriva dall’Italia.
Meteo: a marzo è perfetto, vestiti leggeri e un maglioncino leggero alla sera, portarsi anche una protezione per la pioggia in quanto abbiamo rischiato un mega temporale alle porte delle dune, temporale che poi non ci ha toccato, ma dai lampi era molto intenso.
L’unica cosa che non farei da solo è la giornata di traversata del deserto, in quanto non ci sono riferimenti validi lungo la pista per un occidentale. Oltretutto noi abbiamo avuto la giornata ventosa e in certi tratti non si vedeva nulla. C’è da dire che a metà tragitto abbiamo incontrato dei motociclisti che viaggiavano da soli, quindi con un navigatore di buon livello probabilmente si può fare. Di sabbia se ne trova solo per un 30 km, e di auto che percorrono questo tragitto ce ne sono poche in questo periodo, ma ogni 30km si trova qualche casa.
In viaggio ci siamo resi conto che il Marocco è una nazione con un grosso potenziale per il turismo, e lo sanno sfruttare molto bene, la gentilezza è ovunque, la qualità dei servizi è ottima. In tutti i posti che siamo stati abbiamo trovato una buona pulizia anche tendo conto che avevamo un tour “low cost”. Dove pecca il Marocco è nel non fare manutenzione alle strutture, siamo stati in alberghi che riportano i cenni di un lusso passato, ma poi i piccioni hanno invaso alcune zone in disuso dell’albergo, etc.
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